Un’altra questione su cui molti studiosi e appassionati hanno discusso è quella relativa alle vicende della guerra di Troia, su cui si basa l’Iliade e da cui l’Odissea prende le mosse. Si tratta di un evento realmente accaduto o è frutto della fantasia del popolo greco e dei suoi aedi? La città di Troia è davvero esistita?
Anche in questo caso sono state avanzate varie ipotesi, fino a quando si è definitivamente dimostrato che Troia è veramente esistita e che fu distrutta nel XII secolo a.C., nel corso di una guerra contro i greci.
La scoperta della città
Il merito della scoperta di Troia è dello studioso tedesco Heinrich Schliemann, che nel 1868 portò alla luce le rovine della città leggendaria. Dopo aver studiato con attenzione sia l’Iliade sia l’Odissea, si recò prima in Grecia e poi in Asia Minore.
Scoprì che le rovine della città si trovavano sulla collina di Hissarlik e, grazie al suo contributo, furono rinvenuti ben nove strati di rovine, uno sull’altro, segno che la città era stata più volte distrutta e ricostruita.
La storia e il mito
Le ragioni che scatenarono la guerra tra troiani e greci furono di carattere politico ed economico.La tribù degli achei si era stanziata in Grecia, nel Peloponneso, intorno al 2000 a.C. e qui aveva fondato diverse città. Ben presto estesero il loro dominio sui territori vicini, con l’intento di spingersi sino alle coste dell’Asia Minore per ampliare i loro commerci. La città di Troia sorgeva proprio all’imbocco dello stretto dei Dardanelli, e grazie alla sua posizione privilegiata controllava i traffici marittimi del mar Nero e del mar Egeo.
Probabilmente Troia ostacolò il commercio degli achei con l’Oriente e da qui ebbe origine la guerra. Ma prendendo spunto da questa vicenda, gli antichi narratori elaborarono una loro versione della storia, inserendovi elementi leggendari e mitici. Da qui Omero prese le mosse per la composizione dei suoi poemi.