come fossi nulla
come fossi niente
il perdono ha una sua sacralità
e io non sono Dio
non assolvo
l’ingordigia del male
non scuso l’apparente clemenza
non vi è comandamento alcuno
che supporti la misera giustificazione,
malsana grazia al patimento,
compatisco i deboli
e gli affranti
e i cuori stanchi
ma declino l’invito
al penoso ascolto di chi asservito all’ infantile egoismo
di un Sé unico misura i passi
ingentilisce il verbo
inganna gli astanti
e magnifica le lodi
sul palcoscenico di un teatro inesistente
più elevato e potente
e confuso
è il mio urlo
ma solo nel mondo
dell’unico possibile interlocutore..il silenzio